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#82 – Relazione chimica

di Fabio Furlanetto e Mickey

 
Empire State University
Dipartimento di Fisica

Peter Parker, dottorando in Scienze dei Materiali, entra armato di camice nell'ingresso dell'istituto Enrico Fermi, sede dei laboratori più prestigiosi della facoltà di Scienze in cui studia e lavora. E' seguito da una giovane ragazza castana, altrettanto dotata della divisa da scienziato, in qualità di sua tirocinante.

-Si ritenga fortunata, signorina Goodwin. Il progetto a cui stiamo per accedere è molto delicato e nonostante questo il responsabile ha acconsentito che lei mi accompagnasse.

-Mi ritengo tale, professore.

-Si ricordi di non chiamarmi così davanti ad altri. Le rinnovo le classiche raccomandazioni. Tutto ciò che dice o fa in questi laboratori o riguardo i laboratori a cui accediamo ricade sotto la mia responsabilità.

-Lo so, professore. Che genere di consulenza le richiedono?

-Non saprei, considerando la mia formazione... So solo che hanno in ballo qualcosa di grosso e di molto costoso.


Un minuto più tardi, l'arrampicamuri si presenta a Maxwell Lubisch, vecchia conoscenza[i] ed eccentrico luminare dell'università.
-Buongiorno, professore.
-Buongiorno, signor Parker. Grazie per essere accorso subito.
-Dovere e piacere... - sciorina - lei è la mia tirocinante di cui le ho parlato.
-Maureen Goodwin. E' un onore, professore!
-Piacere mio... - risponde mellifluo. Nei suoi occhi brilla la luce di qualcuno il cui interesse è stato suscitato a prima vista.
Peter non se ne accorge perché la sua attenzione è già stata attratta dall'apparecchio che campeggia al centro del laboratorio. Un brivido gli percorre la schiena, perché assomiglia fin troppo alla macchina che ha reso radioattivo il ragno che gli ha conferito i suoi poteri. Una versione in miniatura, a onor del vero. Non ne vedeva una simile dai tempi in cui lavorava a Portland.
-Ecco il motivo per cui l’ho chiamata, Parker. Vedo che ha catturato il suo interesse. Che cosa ne pensa?

-Tenga pronto lo schiacciamosche- borbotta, per rendersi incomprensibile.

-Come?

-Lasci perdere. Quindi questo sarebbe il buco nero dei finanziamenti universitari di cui ho sentito parlare?

-Il Trasmutatore Neutronico, sì. Sono riuscito a dimostrare che è possibile trasmutare un elemento in un altro utilizzando pochissima energia.

-Visto che ha chiamato me invece del comitato per i premi Nobel, immagino che ci sia ancora qualcosa che non funziona.

-Purtroppo ha ragione, Parker. Il campo di trasmutazione è altamente instabile: il massimo che siamo riusciti ad ottenere è trasmutare il ferro in oro per pochi millesimi di secondo, prima che tornasse al proprio stato originale.

-Tutto a dir poco interessante, professore, ma siamo un po’ fuori dal mio campo: come scienziato dei materiali, mi intendo di fisica, ma non a questo livello. Se i colleghi del dipartimento non sono riusciti ad aiutarla...
-Signor Parker, perché si butta giù? - si intromette la giovane tirocinante - Il dottor Long e il suo gruppo di geni non hanno forse chiesto il suo aiuto per i semiconduttori di cui avevano bisogno? Non è forse andato a studiare e aggiornarsi in Europa...?
-Maureen! – la chiama per nome, per un istintivo rimprovero.
-La signorina coglie nel segno. Il dottor Sisko mi ha fatto presente questa e altre sue particolari esperienze che avrebbero potuto tornare utili per uscire dall'impasse.
“Parker, perché ti vai sempre a cacciare in guai come questi? Solo a te poteva capitare una studentessa talmente cotta di te da metterti in imbarazzo facendoti fare la figura dell’idiota in un progetto di questa portata” pensa Peter, i cui pensieri sono interrotti da una confessione di Lubisch:
-Inoltre, che rimanga tra noi, i colleghi del laboratorio con cui lei ha avuto il piacere di collaborare non si sono mostrati disponibili a dare una mano. C'è molta competizione in questo ambiente... – ammette il professore.
-A questo proposito, il dottor Malakov era d'accordo a consultarmi?
-In realtà no, ma ho preso io la decisione finale.
Peter sorride soddisfatto per l'ennesimo smacco al suo storico detrattore e prende l'abbrivio:

-Va bene, tentar non nuoce. Qual è il problema di questo gioiellino? - domanda, accarezzandolo come farebbe un meccanico di utilitarie alle prese con una Ferrari.

-Il campo di trasmutazione è instabile e per qualche ragione le molecole organiche sono molto più resistenti di quelle inorganiche. Per questo ho pensato che le molecole instabili-
-Il lavoro del signor Parker sull’interazione tra le molecole instabili e i composti organici potrebbe dare una nuova prospettiva - li interrompe ancora Maureen.

-Non ricordavo che questo facesse parte del tuo curriculum – riconosce Peter. Possibile che abbia sottovalutato l’intelligenza di quella ragazza?

-Le avevo detto che stavo studiando il suo lavoro.

“Sì, ma pensavo che fosse solo una scusa per starmi addosso” pensa Peter.

-Lei è davvero sveglia, signorina Goodwin. Comunque sia, Parker, vorrei testare il Trasmutatore Neutronico su un campione di molecole instabili, e dato che lei è appunto uno dei pochissimi ricercatori ad aver anche solo visto delle molecole instabili speravo potesse assistermi.

-Con piacere, ma...le molecole instabili sono molto pericolose, professore. E’ sicuro di non volerne discutere prima con Reed Richards?

-Ci ho provato, Parker, ma ha la più pallida idea di quanto sia lunga la lista di persone che vuole lavorare con Richards?

-Potrei provare a parlarci io.

-Conosce Reed Richards!? – si meraviglia Maureen.
L'Uomo Ragno si maledice per aver mostrato così il fianco, solo per farsi bello e rendersi utile. Deve metterci una pezza.

-Hm, di vista o poco più. Non è così fantastico come sembra, davvero, anche lui si infila i pantaloni una gamba alla volta...almeno credo.

-Non c’è motivo di essere allarmisti, Parker, prenderemo tutte le precauzioni del caso. Perché lei e miss Goodwin non esaminate il funzionamento della macchina?

-Non vedo l’ora – risponde Peter, che preferirebbe vedersela con l’Avvoltoio che stare solo con Maureen.


Avrebbe voglia di rimproverarla per il suo atteggiamento, eppure l'entusiasmo che manifesta raffredda le sue cattive intenzioni.
-Ma ci pensa su cosa state lavorando? Sono così onorata di poter assistere... il Trasmutatore potrebbe cambiare il mondo! - parla a raffica la ragazza, mentre studiano insieme il macchinario -Anche solo creando ozono ad altissima quota, potremmo risolvere il problema del buco... per non parlare delle ricadute a livello di crisi energetica o smaltimento dei rifiuti...
-Vorrei condividere il tuo ottimismo. Nel corso degli anni ho visto troppe tecnologie rivoluzionarie annunciate e abortite, o soffocate dagli interessi delle lobbies, tenute nascoste per mantenere lo status quo...
-Voi potreste fare la differenza. Lei ne è capace, professor Parker - gli dice, fissandolo dritto negli occhi abbastanza da farlo arrossire.
-Grazie per la stima, Maureen. Mi auguro che vada tutto per il meglio.
Peter è amareggiato per la risposta che le ha dato di primo acchito. All'età della studentessa era fiducioso quanto lei. Non ha neanche trent'anni ed è così disilluso su questo frangente?
 
Forest Hills, New York
Casa Parker
-
Non è che sei geloso di Maureen? - domanda provocatoriamente Mary Jane Watson, seduta di fronte a suo marito, con un sorriso malizioso.
La famiglia Parker è a cena e, come consuetudine, i coniugi si fanno resoconti della giornata appena trascorsa. Peter non poteva non raccontare le novità sul lavoro.
-MJ, ma cosa dici?
-Dai, il tuo orgoglio maschile sarà ferito dal fatto che la tua tirocinante-barra-spasimante si fa notare... - lo stuzzica ancora, e non è chiaro se lo faccia per il gusto di farlo o perché teme davvero che la studentessa possa rappresentare un pericolo.
-Neanche per idea. Al di là della magra figura che ho fatto all'inizio, sono contento che si riveli un elemento valido. Mastica bene, amore - diverge sulla piccola May, intenta a inforcare un pezzo di roast beef a fette e a guardare allo stesso tempo un cartone animato in tv. -Piuttosto, avevi accennato che c'erano novità per te, raccontami. Maxie ha concluso qualcosa?
Si riferisce a Maxie Schiffman, l'uomo che aveva lanciato la carriera dell'Uomo Ragno come personaggio televisivo, prima che Ben Parker venisse assassinato. Un brav'uomo, che aveva saputo essere in cerca di nuovi clienti, e di cui stava cercando di sdebitarsi con discrezione.
-Sì. Mi ha confermato che nell'ambiente iniziano a pensare che io porti sfiga... E considerando che è il momento non è dei migliori, visto che la maggior parte degli spettacoli è già in produzione... ha già fatto molto trovandomi due opportunità.
-Due, addirittura?
-Sì. Niente di trascendentale, ma sono indecisa. Visto che a suo tempo ho già preparato la parte, a vuoto, potrei rientrare nel cast di Chicago, ma come seconda sostituta della protagonista e come comparsa da ultima fila, per i giorni normali.
-Il treno era ormai passato... - commenta laconico Peter. In realtà non è entusiasta all'idea che torni a lavorare nel giro del produttore teatrale del suo primo e ultimo spettacolo, fin troppo "affezionato" a sua moglie.
-Già. La proposta più seria è il ruolo di Velma Von Tussle in Haispray. Lo conosci?

-Amore, lo sai che prima che ti prendessero in Moulin Rouge, per me «musical» era solo l'aggettivo di «music».

-Dai, ci hanno fatto anche il film. In soldoni, mi hanno offerto in extremis il provino per il ruolo della madre dell'antagonista. Bel ruolo, bel personaggio, con un paio di belle canzoni a cui arrivo con la voce, ma... capisci? Sono arrivata al punto della carriera in cui mi offrono il ruolo della madre!

-Tu sei una madre.

-Non di un'adolescente, mio caro avvocato del diavolo. E sai che mi hanno detto? “Per entrare nella parte, basterà non truccarti!”

-Chi l'ha fatto al cinema?

-Debbie Harry, Michelle Pfeiffer...

-Bellissime, no?

-Sì. Il personaggio è un'ex reginetta di bellezza, in fondo.

-Tesoro, non perdere quest'occasione! Mi sembra quasi perfetta! - le prende una mano, facendo così distrarre per un attimo la bambina ipnotizzata dal televisore.

-Quasi. Il ruolo di una ultraquarantenne a una neanche trentenne...
-E il ruolo della madre del protagonista a un vecchio obeso. Chi sta messo peggio?
-Allora lo conosci! Sai, ho paura anche per May - confessa, a voce bassa - Non interpreto un personaggio positivo, non vorrei ne traesse ispirazioni sbagliate.

-Le spiegheremo tutto fino alla nausea - assicura Peter, scompigliando i capelli della diretta interessata, che lo guarda perplessa.
-Grazie, avevo bisogno di confrontarmi ad alta voce per togliermi i dubbi - sorride con gli occhi, per poi rivolgersi alla figlia: - Brava, tesoro, hai mangiato tutto, da sola! Adesso ti prendo la frutta, ok?


Empire State University
Istituto "Enrico Fermi"
Qualche tempo dopo
Peter è a dir poco soddisfatto perché non ha deluso la fiducia che Lubisch gli ha accordato: il suo occhio “esterno” e la sua familiarità con le molecole instabili hanno fatto la differenza e sbloccato la situazione. Ha spazzato via in poco tempo i dubbi residui sulle sue capacità e, forse, attirato su di sé maggiori invidie dai suoi pari - soprattutto la sua spina nel fianco, Reynold Malakov. E non c'è neanche stato bisogno di scomodare Mr. Fantastic.
Il fatidico giorno è arrivato. Il marchingegno è stato ri-tarato, un campione di molecole instabili è stato procurato e posto nel bersaglio. Il primo, vero esperimento sta per essere compiuto. Non ci sarà lo stesso entusiasmo che per l'accensione del LHC a Ginevra, ma i presenti sono sudati per l'emozione.

-Sequenza di trasmutazione pronta; dobbiamo attivare il Trasmutatore Neutronico – annuncia il professore.

Le porte del laboratorio si aprono rumorosamente, lasciando entrare una persona che indossa un impermeabile; il cappello abbassato sugli occhi non ne lascia comprendere l’identità. Come se questo non fosse sufficiente a suscitare sospetti, il Senso di Ragno inizia a pizzicare.

“Ovviamente. Esiste qualcuno oltre ad un super-criminale che si veste ancora in quel modo?” si chiede Peter.

-Chiunque lei sia, devo chiederle di lasciare immediatamente il laboratorio; stiamo nel bel mezzo di un lavoro molto importante- si erge a portavoce Emil Sisko.

-Anche io – risponde una voce femminile, e l’impermeabile si accascia al suolo.

Una scia di sabbia serpenteggia fino al gruppo di scienziati. Il primo istinto di Peter è di saltare via, ma anche se non fosse per la sua identità segreta non potrebbe farlo comunque: la sabbia si solidifica attorno ai loro piedi.
-Cosa diavolo...sembra di stare nelle sabbie mobili! – protesta Lubisch.

-Il nome è Quicksand – precisa la sabbia, consolidando la propria forma in quella di una donna.

-Dovresti vergognarti!!! – inveisce Maureen, suscitando l’interesse della criminale.

-Senti, ragazzina, sono qui solo per il Trasmutatore; fai la brava e non ti farò niente.

Maureen non sembra minimamente intimorita, e la sua scenata sta dando modo a Peter di usare la sua forza super-umana per liberarsi. La sabbia è solida come la roccia, ma con un po’ di sforzo dovrebbe riuscire a liberarsi.

-E’ colpa di gente come te se la scienza ha un cattivo nome! Se non fosse per criminali da quattro soldi come te, le invenzioni di Richards, Pym, Stark e quelli come loro renderebbero il mondo un posto migliore...invece voi continuate a distrarli solo per vostro tornaconto!!!

“La ragazza ha fegato. E poco buon senso. Dove ho già sentito una combinazione simile?” si domanda Peter.

-Non ascoltare la ragazza, ti daremo tutto quello che...- inizia a contrattare il professore, zittito dai capelli di sabbia di Quicksand che si animano per zittirlo.

-Così lo soffocherai! – protesta Maureen.

-Credi che mi interessino i soldi? Tutto quello che voglio fare è usare il Trasmutatore per tornare ad essere una donna normale. Peccato perché questo potere ha qualche applicazione piacevole – spiega Quicksand, trasformando una mano in un martello duro come la roccia e preparandosi ad uccidere Maureen.

Per fortuna, Peter si è appena liberato dalle sabbie mobili e nessuno lo sta guardando. Salta addosso a Quicksand, dandole un pugno in faccia...o meglio conficcando il proprio pugno in mezzo alla massa di sabbia che è la testa di Quicksand.

-Davvero? Davvero!? Ho combattuto Thor, stupido idiota!!! – sbraita Quicksand, sollevando Peter da terra come se non pesasse niente.

-E com’è andata a finire? – chiede Peter.

Quicksand lo scaraventa dall’altra parte del laboratorio, facendogli sfondare una finestra.

Maureen urla, preoccupata che il suo docente possa essere ferito in maniera grave. Si rivolge a Sisko in cerca d'aiuto:
-Faccia qualcosa!
Sospinto dall'incitazione, il ricercatore si schiarisce la voce e si rivolge alla criminale:
-Signora, non c'è bisogno di tutta questa violenza, possiamo parlarne con calma, possiamo aiutarla...
In tutta risposta, Quicksand lo avvolge in una nube che gli solidifica fin sotto il naso, in modo da metterlo a tacere e immobilizzarlo.
-Non c'è da fare gli eroi, pensiamo a liberarci! - sbraita Reynold Malakov a Lubisch e alla Goodwin, mentre fa leva sul pavimento roccioso nel goffo tentativo di liberarsi i piedi.
-Qualcuno ha parlato di eroi? - ribatte a distanza l'Uomo Ragno, che irrompe nel laboratorio dalla finestra rotta da cui è stato sbalzato via il suo alter ego civile.
-Tu? Qui?! - trasecola Quicksand, non a torto.
-Ho occhi e orecchie dappertutto, mia cara! - schiva i sospetti, mentre scarica due intere cartucce di fluido per ragnatele sulla forma umanoide della malvivente.
-E pensi che questo possa fermarmi?! - lo schernisce la scienziata nucleare, nell'istante prima di disperdersi in granelli che attraversano le maglie della tela.
In realtà l'attacco ha funzionato, perché ha minato la sua concentrazione e fatto guadagnare secondi preziosi. I ricercatori, compreso il suo amico Emil, riescono a vincere la presa della sabbia, ora indebolita. L'arrampicamuri fa loro cenno di correre verso l'uscita, fintanto che Quicksand si sta ricomponendo, e non se lo fanno ripetere due volte. Malakov è in prima linea.
"Sarebbe utile dell'acqua” pensa l’Uomo Ragno “Dovrei attivare l'allarme antincendio. Ma il Trasmutatore è attivo, salterebbe tutto in aria. Devo pensare a qualcos'altro" cerca di elaborare una tattica in quattro e quattr'otto. Non nota che non tutti hanno evacuato il laboratorio, anche perché un martello di sabbia rocciosa sta per abbattersi su di lui.
-Non sono il solo a usare trucchi vecchi come il cucco, eh! - ribatte a scoppio ritardato, in contemporanea a un doppio salto che lo fa atterrare sulla di lei testa. Affondandoci.
La donna non ha tutti i torti quando si vanta di aver combattuto contro Thor. E' la versione più potente e intelligente di Flint Marko, le strategie classiche potrebbero non funzionare...
-Uomo Sabbia, ma quand'è esattamente che hai cambiato sesso? Non ho letto niente sui tabloid! - la butta sull'umorismo spicciolo, con il risultato che il bersaglio della sua battuta prende la forma di un serpente e lo avvolge nelle sue spire.
-Molto divertente, aracnide. Questo ti diverte allo stesso modo?

-Uff... ci sono voluti dei chirurghi, degli scultori o hai fatto tutto da solo? - fa finta di niente e insiste con il suo repertorio, nonostante il suo collo sia stretto in una morsa micidiale. - Che io sappia la Cosa è single, al momento. Se ti piace la roccia arancione, io ci farei un pensierino al posto tuoooff---
Gli manca l'ossigeno e la testa comincia ad annebbiarsi. Con la coda dell'occhio, cerca il pulsante per l'allarme antincendio o i bocchettoni: ha una mano libera e potrebbe raggiungere uno dei due obiettivi con un lancio di ragnatela, come extrema ratio. "Al diavolo il Trasmutatore", si dice, quando il suo sguardo intercetta un'intrusa e blocca il suo intento.

Maureen Goodwin si sta avvicinando furtivamente al Trasmutatore Neutronico. Non ha intenzione di lasciare che questa meraviglia della scienza sia rubata o distrutta da una comune criminale.

Il marchingegno è troppo pesante ed ingombrante per essere trasportato all’esterno del laboratorio, ma forse c’è qualcosa che può fare per aiutare l’Uomo Ragno. Di certo non ha nessuna intenzione di restarsene in un angolo mentre lui rischia la vita...e se quello che dicono i giornali è vero, forse anche lui potrebbe voler rubare l’invenzione.

-Hey, ragazza! Vattene di qui, è pericoloso! – l’avverte l’arrampicamuri, con l'ultimo fiato in corpo.

-Pericoloso per te – risponde Quicksand, il cui corpo si trasforma in una vera e propria tempesta di sabbia. Il vento sollevato fa perdere l’equilibrio a Maureen, che cade addosso ai comandi del Trasmutatore Neutronico.

Il Senso di Ragno fa riprendere i sensi a Peter con la delicatezza di un ago conficcato con forza nella base del collo.

Un raggio di energia fuoriesce dal Trasmutatore, colpendo il bersaglio di molecole instabili...che inizia a pulsare di luce. E Maureen è solo a pochi metri.

-Non...non dovrebbe fare così, vero? – si chiede lei.

L’Uomo Ragno si rialza dolorosamente in piedi, solo per ritrovarsi nuovamente tra le mani di pietra di Quicksand. Per quanto si agiti, lei è troppo forte per potersi liberare dalla sua stretta e qualsiasi pugno o calcio non fa altro che affondare nella sabbia.

-Lasciami andare, testa di sabbia! Non c’è tempo per questo, il bersaglio sta per esplodere!

-E cos’è il peggio che possa fare, ridurmi in cenere? Tu non hai la minima idea di che cosa sono!!!

Testa-di-tela ha una battuta da fare in risposta, ma andrà sprecata perché le molecole instabili esplodono con una luce abbagliante.

“Non posso morire adesso...Mary Jane mi ucciderà se ci provo!” pensa Peter.

Quando riapre gli occhi, Quicksand lo tiene ancora in pugno. Ma il suo corpo è ora composto di vetro.

L’Uomo Ragno flette i muscoli, riducendo a migliaia di frammenti le braccia di Quicksand. Le passa una mano di fronte alla faccia, senza suscitare reazione: a giudicare dall’espressione di sorpresa, deve essere rimasta cosciente durante l’esplosione.

-A dire la verità sei anche troppo facile da capire, Quicksand. Trasparente, oserei dire.

-Uomo Ragno? – chiede una voce spaventata.

Maureen Goodwin è in piedi di fronte al mucchio di ceneri di molecole instabili. Ha un aspetto terribile, fatica a stare in piedi e brilla di luce rossa.

-Penso dovremmo chiamare la polizia adesso – suggerisce, prima di svenire.


Forest Hills, New York
Casa Watson
Da quando Anna Watson ha scoperto l'identità segreta dell'Uomo Ragno e ha lasciato la loro casa, i rapporti con i Parker non sono idilliaci. Se non fosse  per la piccola May, sarebbero ancora più freddi.
-Continuo a trovare roba tua nascosta in giro - commenta Mary Jane nell'ingresso della villetta in cui ha trascorso parte dell'adolescenza. Porge una busta con un golf. - Tieni.
-Grazie, lo cercavo.
-E sono passata in farmacia - le passa un'altra busta, colma di medicine.
-Grazie anche per queste. Che impegni hai? - domanda, intuendo che la nipote sia lì per affidarle in custodia sua figlia.
-Ti lascio May perché inizio le prove per quel ruolo in Hairspray di cui ti avevo accennato.
-Ottimo, sono contenta per te. Rompiti una gamba![ii] A proposito, mi sembra che cammini bene ora.
-Sì, per fortuna, altrimenti non mi imbarcherei in questa nuova avventura. Sto attenta a non sforzare troppo la caviglia. Da queste parti come va?

-Non c'è male, grazie. E voi, a parte l'ingaggio? Non vedo tuo marito uscire spesso... - allude, pur in presenza della bambina, per certi versi non del tutto estranea alla doppia vita del padre.
-Come ho già cercato di spiegarti - bisbiglia Mary Jane - da quando è padre è raro che vada in giro a fare ronde. E' più comune che i guai si presentino direttamente, senza doverli andare a cercare.
-Questo mi preoccupa ancora di più, ma è inutile riaprire il discorso, ho sbagliato io a chiedere. Sai come la penso e non cambierò certo alla mia veneranda età.
-Infatti, non ci provo. Senti, perché non vieni a mangiare da noi stasera? Cucino io. Sono secoli che non stiamo insieme, mi manchi.
Anna fissa per qualche secondo in volto sua nipote e, leggendo la sincerità nei suoi occhi, si scioglie.
-Va... va bene, cara. Ti porto a casa la bambina all'ora di cena?
-Perfetto. May, per te va bene stare con la zia fino a che fa buio? - si china Mary Jane, per fare una domanda retorica.
-Sì, zia Anna mi fa mangiare sempre cose buonissime!
-Zia, per favore, faccio tanto per tenerla lontana dai dolci e dal cibo spazzatura...
-Io preparo roba genuina, per chi mi hai preso?
-Conosco le tue torte e i tuoi sformati. Sono genuini, ma restano bombe caloriche! - sorride l'ex modella.
-Mamma, ma non posso venire con te a vederti cantare? - interviene May.
-Prima fammi fare le prove, perché voglio fare bella figura davanti a te, eh?
-Va bene! - esclama la bambina, che riceve in cambio un lunghissimo bacio.
-A stasera! - si congeda Mary Jane, più leggera di quando è arrivata.

Howard A. Stark Memorial Hospital
Reparto di Medicina Interna
- ... sono un po' preoccupato per lei, non mi biasimi, vero? - chiede conferma Peter, al telefono con sua moglie - Grazie, ti amo. Eh, non so da domani, per fortuna ho il mio laboratorio principale per continuare a lavorare. Sì, amore, cerco di arrivare in tempo per la cena, non voglio indispettire la zia... Ora devo chiudere, ti richiamo.
Dalla stanza di Maureen, fuori dalla quale era appostato, sbuca la dottoressa Jane Foster Kincaid, che rimane spiazzata dal trovarselo davanti:
-Peter... - gli dà del tu dall'ultima occasione in cui l'ha avuto in cura.
-Jane. Non avevo molti dubbi che avrei trovato te a seguire questo caso, e ne sono contento.
-Eh, piace a entrambi frequentare ambienti pericolosi... Sei qui per la signorina Goodwin?
-Esatto. E' una mia tirocinante in università.
-So che sei stato coinvolto anche tu nell'attacco.
-Già... vengo ora dal pronto soccorso: giusto qualche medicazione, niente di serio. Lei come sta?
-Considerando quello che ha passato? Benissimo. Anche troppo. Uno di quei casi che mi daranno grattacapi per settimane... ma fa niente, l'importante è che la ragazza sia fuori pericolo.
-Sono sollevato. Non faccio altro che pensare che se non l'avessi portata in quel laboratorio oggi...
-Che cosa puoi saperne? - lo interrompe, con una mano su una spalla -In fondo poteva andare peggio, non è successo niente di grave.
-Scusami, accollarmi colpe e responsabilità è il mio sport preferito. Posso salutarla?
-Finché non ne capiamo di più, per motivi di sicurezza non posso far accedere nessuno, ho mandato via persino i genitori. Le riferisco che sei passato per accertarti delle sue condizioni?
-Dille di non galvanizzarsi per questo - si premura, con un sorriso bonario - Anche se è al di fuori del protocollo, posso chiederti di contattarmi se ci fossero particolari risvolti?
-Va bene. Ora torna pure a casa e dormi, hai bisogno di riprenderti anche tu da questa giornata.
-Grazie. Salutami Keith!

Pochi metri più in là, poco dopo, sola nella propria stanza, Maureen Goodwin si alza in piedi. La dottoressa le aveva detto che dovrebbe riposare, ma lei si sente benissimo...meglio di quanto non sia mai stata, in effetti.

L’esperimento può essere stato un fallimento, ma per la prima volta da quando vive a New York ha la sensazione di contare qualcosa. Non è stata solo una spettatrice di uno scontro tra super-esseri. Ha dimostrato di avere la stoffa di competere con questi déi moderni, così come lo ha dimostrato Peter Parker.

La cosa difficile sarà tornare alla routine quotidiana, pensa. Dovrà pensare a qualcosa per rivivere l’emozione di quello scontro.

Allunga una mano verso il bicchiere vuoto appoggiato sul comodino. Ha bisogno di bere qualcosa per placare il fuoco che sente dentro di sé.

Una misteriosa energia rossa avvolge il bicchiere. Quando l’energia scompare, il bicchiere è pieno d’acqua.

Colta di sorpresa, Maureen lo lascia cadere a terra...dove il bicchiere si frantuma, spargendo acqua ovunque. A Maureen manca quasi il fiato.

Si inginocchia, toccando i cocci di vetro. Sono reali tanto quanto l’acqua che le sta bagnando i piedi...non se lo è immaginato, ne è sicura.

Forse la sua routine quotidiana sta per cambiare radicalmente.

 

Un locale alla moda a New York

La musica è assordante e moderna, i clienti provengono da ricche famiglie o dall’ultimo show ad aver incassato milioni. Molti di loro sono minorenni, ancora di più sono già ubriachi.

Il proprietario è un uomo di colore di nome Morgan Jackson, già soprannominato il Kingpin Nero per i suoi 150 chili e per la fedina penale “immacolata”.

La sua prostituta personale è seduta sulla scrivania, mentre una delle due guardie del corpo apre la porta ad una figura incongrua in questo ambiente.

Un uomo in giacca e cravatta e persino cappello. Indossa una maschera.

-Morgan – lo saluta togliendosi il cappello. Si avvicina con tutta calma a Morgan, appoggiando il cappello sulla scrivania e sedendosi sulla poltrona di fronte al proprietario.

-Dammi una buona ragione per non buttarti fuori di qui – minaccia il Kingpin Nero.

-Tu lavori per me, adesso.

-Che cosa? – chiede il Kingpin Nero, non sapendo se scoppiare a ridere o estrarre la pistola.

-Da oggi mi verserai il 20% dei tuoi profitti ogni mese. E seguirai le mie direttive alla lettera; mi aspetto un raddoppio della vendita di crack nel prossimo trimestre.

-Roba da non credere. Arrivi qui vestito da cog###ne come se fossero i fo###ti anni 50 e vuoi darmi ordini solo perché porti una maschera? Ma chi ti credi di essere?

-Il Coordinatore.

Al suono della parola concordata, le due guardie del corpo puntano le pistole contro il Kingpin Nero. La prostituta fa lo stesso, dopo averla recuperata dalla borsetta.

-Visto? Posso gestire l’organizzazione meglio di te. E non solo questo schifo di locale: tutta quanta la malavita di New York ha un serio bisogno di essere ristrutturata. Ora, puoi decidere di spargere la voce della mia nuova acquisizione ostile oppure vedertela con me.

-Qualunque cosa lui vi offra, io pago il doppio – prova a salvarsi il Kingpin Nero.

-Tsk tsk, Morgan, non si calano subito così i propri assi. Lo vedi che hai proprio bisogno di imparare? Ecco una lezione gratis: mai ingaggiare sgherri troppo facili da corrompere.

Il Coordinatore si alza in piedi, afferrando la mano della guardia del corpo più vicina…e stringendo. Il rumore delle ossa che si frantumano è inconfondibile, così come anche quello del metallo della pistola stritolata sotto una pressione disumana.

L’ex Kingpin Nero inizia a sudare vistosamente, ed i suoi sogni di gloria si spengono in un attimo.

-Il 20% andrà benissimo.

-Sapevo che saresti stato un ottimo studente. Ora datti una mossa e fai fotografare qualche figlio di senatore strafatto, okay? Questa gente non si ricatta da sola!

 

... L'INIZIO !



[i] Dai tempi in cui contribuì a farlo diventare per la prima volta Capitan Universo, vedi L'UOMO RAGNO 115 (Star Comics) o MARVEL OMNIBUS 17 (Panini Comics).

[ii] Traduzione letterale di «break a leg», versione anglofona del nostrano «In bocca al lupo». Scelta forzata dal gioco di parole successivo.